con la chitarrina scordata e qualche doppia voce ogni tanto. Nel pomeriggio abbiamo del tempo libero. Mentre gli altri dormono io e Gio decidiamo di fare un giro al villaggio. Camminando per le strade polverose mi sento un po’ osservato: normale per due mzungu che girano per Bomalang’ombe. Ovunque passiamo escono da ogni parte bambini che ci salutano con la mano dicendoci “ciao!”. Alcuni sono molto piccoli, indossano vestiti strappati e molti sono scalzi. Ci vengono incontro, ci danno il cinque e ridono, ridono sempre. Ci fermiamo e ci avviciniamo a un bimbo con un maglione a righe che avrà a malapena tre anni. Non parla nemmeno, lo accarezziamo sulle guance e sulla testa. Lui ci lascia fare, ci guarda e semplicemente ci sorride. Non credo che si ricorderà di noi quando crescerà, ma io sicuramente non saprò dimenticarlo. È ora di andare ad accendere il fuoco. Dobbiamo scaldare per tempo il forno, tocca a noi cucinare, portiamo un po’ di Italia anche quaggiù: stasera si mangia pizza!
GIACOMO
7 commenti:
grazie per condividere con noi queste emozioni...forti fortissime...sono commossa Letizia
Mai musica fu così celestiale ...anche la vostra ...vi vogliamo bene e vi seguiamo sfegatatenre ...bacioni
Che meraviglia Giacomo. Indimenticabile........e buon appetito.
Bravissimi ragazzi non state perdendo nulla , ma state facendo un servizio al prossimo. Siamo con tutti voi!
Bravi ragazzi! I vs canti anche con la chitarra scordata saranno sicuramente apprezzati, chi canta prega due volte!
Sono convinta invece che i bambini di Bomalang’ombe si ricorderanno di quel gruppo di ragazzi venuti all'Italia per dipingere la loro scuola e portare a loro tanti sorrisi. Chi porta amore riceve amore. Voi ne state portando tanto a loro e loro ricambiano donandovi tante emozione che attraverso i vostri commenti donate anche a noi. Spero che con la pizza siate andati meglio che con il calcio <3<3<3<3
Salutami Carmelo ed Elena.
First time reading, much appreciate it
Posta un commento