L’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco esorta tutti ad
ascoltare “i gemiti di sorella terra che si uniscono ai gemiti degli
abbandonati del mondo”. Questa chiamata all’azione ha i connotati dell’urgenza,
non si rivolge solo ai credenti ma riguarda tutti gli “uomini di buona volontà”.
L’estratto che segue non contiene né le parole “Dio” né “religione”. Tra le righe sono contenute le linee guida
a beneficio di coloro che vogliono perseguire Pace, Giustizia e Salvaguardia della Terra. Tutto è collegato.
I PROBLEMI
Riscaldamento Climatico
Molti poveri vivono in luoghi particolarmente colpiti da
fenomeni connessi al riscaldamento, e i loro mezzi di sostentamento dipendono
fortemente dalle riserve naturali e dai cosiddetti servizi dell’ecosistema,
come l’agricoltura, la pesca e le risorse forestali […]
È tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria
aggravata dal degrado ambientale […]
Perdita di
Biodiversità
La perdita di foreste e boschi implica allo stesso tempo
la perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente
importanti, non solo per l’alimentazione, ma anche per la cura di malattie e
per molteplici servizi.
Ma non basta pensare alle diverse specie solo come
eventuali “risorse” sfruttabili, dimenticando che hanno un valore in sé stesse.
Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più
conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre. La
stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche
attività umana.
Neppure la sostituzione della flora selvatica con aree
piantate a bosco, che generalmente
sono monocolture, è solitamente oggetto di un’adeguata analisi. In realtà essa può colpire gravemente una biodiversità che non è albergata dalle nuove specie che si piantano.
sono monocolture, è solitamente oggetto di un’adeguata analisi. In realtà essa può colpire gravemente una biodiversità che non è albergata dalle nuove specie che si piantano.
[…] quando si parla di biodiversità, al massimo la si
pensa come una riserva di risorse economiche che potrebbe essere sfruttata, ma
non si considerano seriamente il valore reale delle cose, il loro significato
per le persone e le culture, gli interessi e le necessità dei poveri.
È necessario investire molto di più nella ricerca, per
comprendere meglio il comportamento degli ecosistemi e analizzare adeguatamente
le diverse variabili di impatto di qualsiasi modifica importante dell’ambiente.
Poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere
riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati
abbiamo bisogno gli uni degli altri. Ogni territorio ha una responsabilità
nella cura di questa famiglia, per cui dovrebbe fare un accurato inventario
delle specie che ospita, in vista di sviluppare programmi e strategie di protezione,
curando con particolare attenzione le specie in via di estinzione.
La scomparsa di una cultura può essere grave come o più
della scomparsa di una specie animale o vegetale. L’imposizione di uno stile
egemonico di vita legato a un modo di produzione può essere tanto nocivo quanto
l’alterazione degli ecosistemi.
Il Debito
Ecologico
C’è infatti un vero “debito ecologico”, soprattutto tra
il Nord e il Sud, connesso a squilibri commerciali con conseguenze in ambito
ecologico, all’uso sproporzionato delle risorse naturali compiuto storicamente
da alcuni Paesi, all’esportazione di materie prime per soddisfare i mercati del
Nord, al riscaldamento climatico causato dall’enorme consumo di alcuni Paesi, all’esportazione
verso i Paesi in via di Sviluppo di rifiuti solidi e liquidi tossici.
« i Paesi che hanno tratto beneficio da un alto livello
di industrializzazione, a costo di un’enorme emissione di gas serra, hanno
maggiore responsabilità di contribuire alla soluzione dei problemi che hanno
causato ».
Ambiente e
Profitti
La cura degli ecosistemi richiede uno sguardo che vada aldilà dell’immediato, perché quando si cerca solo un profitto economico rapido e facile, a nessuno interessa veramente la loro preservazione. Ma il costo dei danni provocati dall’incuria egoistica è di gran lunga più elevato del beneficio economico che si può ottenere.
[…] la protezione ambientale non può essere assicurata solo sulla base del calcolo finanziario di costi e benefici. L’ambiente è uno di quei beni che i meccanismi del mercato non sono in grado di difendere o di promuovere adeguatamente. Ancora una volta, conviene evitare una concezione magica del mercato, che tende a pensare che i problemi si risolvano solo con la crescita dei profitti delle imprese o degli individui.
[…] la protezione ambientale non può essere assicurata solo sulla base del calcolo finanziario di costi e benefici. L’ambiente è uno di quei beni che i meccanismi del mercato non sono in grado di difendere o di promuovere adeguatamente. Ancora una volta, conviene evitare una concezione magica del mercato, che tende a pensare che i problemi si risolvano solo con la crescita dei profitti delle imprese o degli individui.
Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso.
[…] molte volte la qualità reale della vita delle persone
diminuisce – per il deteriorarsi dell’ambiente, la bassa qualità dei prodotti
alimentari o l’esaurimento di alcune risorse – nel contesto di una crescita
dell’economia.
LE SOLUZIONI
Coltivare e
Custodire
[…] essi ci
invitano a « coltivare e custodire » il giardino del mondo (cfr Gen 2,15).
Mentre « coltivare » significa arare o lavorare un terreno, « custodire » vuol
dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una
relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità
può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria
sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità
della sua fertilità per le generazioni future.
« Ogni contadino ha diritto naturale a possedere un
appezzamento ragionevole di terra, dove possa stabilire la sua casa, lavorare
per il sostentamento della sua famiglia e avere sicurezza per la propria
esistenza. Tale diritto dev’essere garantito perché il suo esercizio non sia
illusorio ma reale. Il che significa che, oltre al titolo di proprietà, il
contadino deve contare su mezzi di formazione tecnica, prestiti, assicurazioni
e accesso al mercato ».
L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta
l’umanità e responsabilità di tutti. Chi ne possiede una parte è solo per
amministrarla a beneficio di tutti.
L’interdipendenza ci obbliga a pensare a un solo mondo,
ad un progetto comune. Per affrontare i problemi di fondo, che non possono
essere risolti da azioni di singoli Paesi, si rende indispensabile un consenso
mondiale che porti, ad esempio, a programmare un’agricoltura sostenibile e
diversificata, a sviluppare forme rinnovabili e poco inquinanti di energia, a
incentivare una maggiore efficienza energetica, a promuovere una gestione più
adeguata delle risorse forestali e marine, ad assicurare a tutti l’accesso
all’acqua potabile.
Un’Ecologia
Integrale: tutto è connesso
Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra
sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per
la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per
restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi
cura della natura.
cura della natura.
[…] oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero
approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la
giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della
terra quanto il grido dei poveri.
[…] abbiamo bisogno di cogliere la varietà delle cose
nelle loro molteplici relazioni. Il sole e la luna, il cedro e il piccolo
fiore, l’aquila e il passero: le innumerevoli diversità e disuguaglianze stanno
a significare che nessuna creatura basta a se stessa, che esse esistono solo in
dipendenza le une dalle altre, per completarsi vicendevolmente, al servizio le
une delle altre.
Non può essere autentico un sentimento di intima unione
con gli altri esseri della natura, se nello stesso tempo nel cuore non c’è
tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani.
Tutto è collegato. Per questo si richiede una
preoccupazione per l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un
costante impegno riguardo ai problemi della società.
Non possiamo considerarci persone che amano veramente se
escludiamo dai nostri interessi una parte della realtà: Pace, giustizia e
salvaguardia del creato sono tre questioni del tutto connesse.
Come San Francesco:
educazione ambientale ed estetica
In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la
preoccupazione per la natura, giustizia verso i poveri, l’impegno nella società
e la pace interiore.
Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza
questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il
linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il
mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o
del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai
suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a
tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea.
L’educazione alla responsabilità ambientale può
incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante
nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta,
ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto
ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi,
utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie
persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via.
In questo contesto, «non va trascurata […] la
relazione che c’è tra un’adeguata educazione estetica e il mantenimento di un
ambiente sano ». Prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta ad uscire
dal pragmatismo utilitaristico. Quando non si impara a fermarsi ad ammirare ed
apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso
e abuso senza scrupoli.
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