soprattutto, ma anche dei paesi che ha attraversato nel corso della sua vita artistica in giro per il mondo.
La
sua orchestra riflette la sua cultura musicale e la sua idea di società
multietnica. E’ composta da un sassofonista professore in due accademie, due trombettisti
analfabeti, un baritonista insegnante all’accademia per piano e trombone, un cantante
rom rifugiato kosovaro, due cantanti soliste del coro statale delle voci bulgare,
ecc.
Di
seguito una raccolta di suoi pensieri riportati su interviste radiofoniche e giornalistiche, religiosamente raccolti nel corso degli anni.
Sulla contaminazione delle
culture
Nel
corso della storia la soluzione è sempre stata semplice: si uccidono coloro che
sono diversi. Ma in questo XXI secolo non funziona così. La più grande lezione
che un uomo può imparare oggi è di vivere con la differenza. Questo cambierà
completamente la nostra idea di bellezza. Frankenstein come metafora di un
freak (mostro), perché composto da diverse parti, dovrebbe diventare un’ideale
di bellezza in questo secolo.
Sui
gitani (zingari o rom che dir si voglia)
I
gitani sono un popolo che merita rispetto perché ha lasciato tracce importanti
nella cultura mondiale: Charlie Chaplin, Madre Teresa, Elvis Presley solo per
citarne alcuni.
Avere
un’Orchestra di soli gitani sarebbe un po’ complicato… per loro diventa più
importante andare al matrimonio del loro cugino che a suonare alla Carnegie
Hall a New York.
Sull’Italia
Bella
Ciao è la più bella canzone di resistenza della storia dell’umanità.
Mi
piacerebbe essere italiano e credo sia pura fortuna nascere italiano. Capisco i
problemi del vostro paese, ma chiunque dei Balcani scambierebbe volentieri uno
dei nostri problemi con cento dei vostri convinto di aver fatto l’affare
migliore. La parola Italia distende il sorriso, pochi paesi al mondo possono
vantare un nome che porta un sorriso.
E per chiudere...
Se non sei pazzo non sei normale (If you don't go crazy you are not normal)
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