Il re Andrianampoinimerina eresse il proprio palazzo
reale sulla sommità di questa collina, scegliendo uno stile architettonico che
ricorda le abitazioni tradizionali malgasce. Nel corso dei decenni sono state realizzate
altre due strutture in legno in stile europeo che venivano utilizzate dalle
regine Ranavalona I e II. La
giustapposizione di stili tradizionali malgasci ed europei all’interno della città reale di
giustapposizione di stili tradizionali malgasci ed europei all’interno della città reale di
Ambohimanga riflette le diverse tappe
politiche della storia del Madagascar.
Il re Andrianampoinimerina (letteralmente “il principe
desiderato per l’Imerina) unificò i piccoli regni che componevano l’Imerina convincendo
tutti i sovrani attraverso la forza e la diplomazia, senza rinunciare alle
tradizioni del suo popolo come risulta evidente dalla semplicità della sua
dimora eretta ad Ambohimanga. Suo figlio Radama I proseguì il grande lavoro del
padre riuscendo ad unificare il Madagascar intero e rispettando il detto
preferito del genitore: “il mare è il limite del mio reame”.
La città reale si trova in un luogo ben difendibile,
fortificata con profondi fossati, alte mura e ben 14 porte. A causa del
trascorrere del tempo e degli interventi dell’uomo (la costruzione della strada
e le attività agricole) i fossati oggi non sono più distinguibili.
La città reale è composta da un insieme di edifici (che
erano limitati alla corte reale)
prospicenti una piazza pubblica “Fidasiana”.
All’interno delle mura si trovano gli alberi sacri di Ficus e Dracaena, una
piazza di giustizia, un luogo dove celebrare culti naturali e battesimi, un
piccolo terreno di coltura e il sito di sepoltura dei re.
Ancora oggi sono visibili le vestigia di una foresta
primaria che conserva numerose specie vegetali endemiche e piante medicinali.
Ambohimanga testimonia un potere reale la cui forza
spirituale è giunta fino ai tempi moderni: molte persone da tutti gli angoli
della grande isola si recano qui per chiedere la benedizione degli antenati
compiendo riti
ancestrali. E’ confortante constatare il buono stato di
conservazione in cui viene mantenuto il sito di Ambohimanga, l’ultimo palazzo
reale originale ed in buono stato dopo l’incendio del Rova di Manjakamiadana.
Per il suo valore culturale questo sito è divenuto nel 2001 il primo sito
malgascio a figurare nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.
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