giovedì 22 maggio 2014

Come Nutriremo 9 Miliardi di Persone?

L’edizione inglese del National Geographic del mese di Maggio pone una questione fondamentale per la nostra civiltà ed il futuro del pianeta intero. Nell’anno 2050 il nostro pianeta sarà abitato da 9 miliardi di esseri umani; considerando il tremendo impatto che la popolazione attuale sta producendo sull’atmosfera e sulle risorse naturali, come sarà possibile nutrire tutti senza provocare il definitivo collasso naturale e climatico? Le due grandi correnti del pensiero “alimentare” rispondono a questo quesito in maniera diametralmente opposta. I sostenitori dell’agricoltura biologica e i vegetariani affermano che l’attuale modello di sviluppo è sbagliato e che l’uomo dovrà produrre cibo eliminando pesticidi e fertilizzanti oltre a smettere di mangiare carne, la cui produzione è troppo onerosa in termini di inquinamento e consumo di risorse. Il mondo dell’industria invece sostiene che soltanto l’agricoltura e l’allevamento intensivi saranno in grado di produrre sufficiente cibo per tutta la popolazione.
Un team di scienziati guidato da Johnatan Foley ha analizzato il problema arrivando alla conclusione che entrambe queste posizioni sono corrette.
E’ un dato oggettivo che l’agricoltura in senso lato sia uno dei maggiori responsabili dell’effetto serra, a causa del metano prodotto dagli allevamenti bovini e dalle coltivazioni di riso, dell’ossido nitroso che si origina in seguito all’uso dei fertilizzanti, del diossido di carbonio generato dal taglio delle foreste pluviali L’agricoltura è anche la minaccia maggiore nei confronti della biodiversità del nostro pianeta, invadendo e distruggendo habitat naturali a ritmo vertiginoso.  Purtroppo il problema non è solo che la popolazione sta aumentando, ma anche che l’80% degli abitanti del nostro pianeta che vive in un paese povero, in seguito all’aumento della ricchezza disponibile, sta incrementando esponenzialmente il consumo di proteine animali e calorie. A causa di questi due effetti combinati si stima che nel 2050 dovremo raddoppiare la produzione di cibo rispetto ad oggi.
Ma come produrre più cibo e contemporaneamente ridurre l’impatto sul nostro pianeta che già oggi è insostenibile? Il team ha elaborato tutti questi dati e ha formulato cinque punti che lo sviluppo agricolo del futuro dovrà seguire pedissequamente per aumentare la produzione di cibo in maniera finalmente sostenibile.
Punto Primo: Interrompere l’Espansione Agricola
Nel corso di tutta la sua storia l’umanità ha prodotto cibo a scapito degli ambienti naturali ed in particolare delle foreste. Ciò ha innescato l’effetto serra i cui effetti sono divenuti oggi percepibili da tutti. La deforestazione è un fenomeno che non ci possiamo più permettere.
Punto Secondo: Produrre di più nei Terreni Agricoli Esistenti
Negli sessanta la “Green Revolution” ha tentato di rispondere a questo obbiettivo attraverso l’utilizzo di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi. A posteriori possiamo affermare che l’utilizzo massiccio della chimica ha fallito. Le grandi superfici agricole ipoproduttive sparse tra Africa, Asia e America Latina, devono iniziare a produrre ai livelli di quelle dei paesi ad agricoltura evoluta utilizzando la tecnologia di precisione e le tecniche derivate dal biologico per ridurre l’impatto sull’ambiente.
Punto Terzo: Utilizzare le Risorse in Maniera più Efficiente
Il consumo di acqua e l’utilizzo di prodotti chimici sono aspetti critici dei sistemi agricoli intensivi. Tuttavia già oggi abbiamo a disposizione tecniche irrigue che minimizzano l’utilizzo di acqua e sistemi di fertilizzazione che apportano quantità di concimi esattamente corrispondenti ai fabbisogni dei terreni, limitando la quantità di composti chimici inutilizzati che vanno ad inquinare i corsi d’acqua e le falde.
Punto Quarto: Modificare il Consumo di Prodotti Agricoli
Il consumo dei prodotti agricoli per la produzione intensiva di carne e di biocarburanti deve diminuire. Negli USA addirittura il 73% del mais prodotto viene utilizzato per la produzione di bioetanolo e per alimenti zootecnici. La produzione zootecnica deve orientarsi alle specie più efficienti a trasformare i prodotti agricoli in carne come le specie avicole, i suini e i bovini pascolatori. La produzione di bovini da carne nel sistema “feed lot” americano deve finire, così come la produzione di energia utilizzando prodotti agricoli nobili.
Punto Quinto: Ridurre gli Sprechi
Circa il 50% in peso del cibo prodotto a livello mondiale viene buttato, e ciò avviene nei frigoriferi delle case degli abitanti dei paesi ricchi e nel tragitto campi-mercati nei paesi poveri a causa della mancanza della catena del freddo e di sistemi di stoccaggio efficaci. Questi due problemi devono essere risolti una volta per tutte. 

Adottando questi cinque step saremo in grado di raddoppiare la produzione attuale di cibo diminuendo il peso a carico del pianeta. La buona notizia è che oggi ne siamo consapevoli. Il grande punto interrogativo è se sapremo tenerne conto.
M.L.

Nessun commento: