sabato 4 gennaio 2014

Il Museo di Paleontologia di Bologna

Se durante una giornata piovosa foste costretti tra le stesse mura con un manipolo di bambini scalmanati allora vi trovereste in guai seri. In queste condizioni sarebbe auspicabile che vi dedicaste ad un'attività capace di catturare l'interesse degli infanti che magari potesse contemporaneamente lasciare loro una qualche impronta educativa. Se in futuro vi troverete in quella difficile situazione una gita al Museo Paleontologico "Capellini" di Bologna farà proprio al caso vostro. Vi troverete nel tempio dei protagonisti indiscussi della fantasia dei bambini di ogni età: i dinosauri. Il pezzo forte del museo e' il gigantesco Diplodocus carnegiei, una perfetta riproduzione dello scheletro fossile rinvenuto nel Wyoming nel 1899 e donato dal filantropo Andrew Carnegie a Vittorio Emanuele III nel 1909. Un animale di 25 metri e 20 (ipotetiche) tonnellate riuscirà a sedare il più focoso tra gli esemplari bambineschi. Chiaramente non potrete sperare di impegnare i bambini in un'attenta esplorazione della sterminata collezione di ammoniti ed altre conchiglie fossili. Ma una fantastica ricostruzione di una testa di Neptunidraco estrapolata da due anonime lastre di marmo,
il più grande scheletro fossile di dinosauro rinvenuto in Italia, un intero mammut, l'Ursus spelaeus, il curioso Glyptodonte, il mitico Aepyornis del Madagascar sono tutti animali che non potranno che stupire anche il più esigente tra i ragazzini. Il Museo Paleontologico di Bologna e' un museo antico, con tutte le sue targhette scritte rigorosamente a mano da studenti e ricercatori amanuensi ottocenteschi, e non si può certo definire interattivo. Però a differenza di altri musei più moderni contiene molta "ciccia", e lo si può definire tranquillamente un museo di sostanza. In ogni caso garantisce un paio d'ore di tregua dagli adorabili pargoli, e di ciò non possiamo che essere grati al Prof. Capellini.








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