Immaginate
di essere un devoto cristiano del medioevo od un cavaliere templare e di
recarvi in pellegrinaggio verso Gerusalemme. Provenite dal nord della Francia e
per raggiungere il medio oriente dovete imbarcarvi a Brindisi, nella punta
dello zoccolo italico. Avete appena oltrepassato il maestoso arco alpino,
inerpicandovi su irti e insidiosi sentieri montani. Avete il cuore colmo di
Fede ma siete provati dalla fatica e dalle privazioni. Imboccata la Valle del
fiume Dora rimanete a bocca aperta.
Sulla cima di uno sperone roccioso a picco sulla valle, sfidando le leggi della
gravità e la comprensione dell’uomo, si trova la Sacra di San Michele, il luogo
dove il vostro spirito ed il vostro corpo troveranno riposo e nuove energie.
Sono
trascorsi oltre mille anni, guerre e domini, ma questo edificio continua a
suscitare un senso di mistico stupore in tutti coloro che lo avvistano
percorrendo la Val di Susa.
La visita della Sacra di San Michele rinfranca lo spirito e induce alla spiritualità: l’imponenza dell’opera umana di fronte alla maestosità delle montagne che la circondano ad anfiteatro porta a ridimensionare tutte i problemi che affliggono l’anima e a ringraziare per lo stupefacente spettacolo che si ha la fortuna di ammirare.
All’interno della chiesa, dopo aver osservato i magnifici affreschi cinque-seicenteschi, un pannello rivela un’informazione straordinaria. La Sacra di San Michele è esattamente equidistante da Mont Saint Michel e da Monte Sant Angelo in Puglia. Non solo. Tutti i principali luoghi di culto dell’Arcangelo Michele, dall’Irlanda alla Galilea, giacciono lungo una linea retta. Sembra che gli architetti medioevali, con i poveri strumenti a loro disposizione, siano riusciti a osservare una precisa geometria, come a costellare lungo tutto il cammino dei pellegrini abbazie e monasteri consacrati all’Arcangelo che sconfisse gli eserciti del Maligno, cosicché i viandanti potessero invocare la sua protezione lungo il loro cammino.
La Sacra di San Michele non è solo un monumento: è il simbolo dello sforzo dell’uomo di elevarsi al di sopra della propria natura, di ascendere verso il cielo, il massimo tentativo di avvicinare il divino.
M.L.
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