Nella
settimana di avvicinamento ad un grande evento di Pace come la Marcia della
Pace della Romagna e mentre è in corso un immane atto di violenza, l’attacco
dei terroristi Shaabab ad un centro commerciale di Nairobi, non riesco a non
pensare a chi ogni giorno della propria vita desidera ardentemente l’uno e si
trova costantemente a vivere l’altro.
Nella
nostra società parlare di Pace in molti casi significa dissertare di argomenti astratti
e filosofici, mentre al mondo ci sono persone per cui questo valore ha un
significato ben preciso e concreto. E in questo senso nei nostri cuori la
popolazione di Wajir occupa senz’altro il primo posto. Un popolo duro che si è
scelto leggi severe e che vive in un ambiente ostile. Un popolo che a causa dei
conflitti è ancora costretto a fronteggiare i nemici atavici dell’umanità: la
fame, la carestia, l’analfabetismo e la malattia.
I
conflitti interclanici che da sempre martirizzano le genti somale