Quando
ero impegnato nello studio della filiera pataticola nel distretto di Kilolo, in
Tanzania, ho avuto modo di saggiare tutte le fasi che interessano la produzione
di questo tubero, dalla coltivazione alla commercializzazione e trasformazione “industriale”. Durante
la stagione secca la coltivazione delle patate è ristretta alle aree di
fondovalle, dove rimane costantemente un livello di umidità utile alla
coltivazione. Nel raggiungere questi appezzamenti di terreno al seguito degli
agricoltori, ho potuto constatare di persona quanto scoscesa fosse la discesa all’andata
e ripida la salita al ritorno, sudandomi duramente questa fase dello studio. Le
strade dove arrivavano i camion per la raccolta delle patate si trovavano sulle
sommità delle colline, in molti casi ad alcune centinaia di metri di dislivello
dai campi di fondovalle. Il dubbio che immediatamente mi ha assalito è stato: “Ma
come diavolo fanno a trasportare i sacchi di patate fino a lassù?”. Gli
agricoltori hanno convenuto che fosse un lavoro pesante per cui per il
trasporto dei sacchi di patate (del peso medio di cento chilogrammi) assumevano
dei lavoratori a giornata. I sacchi erano così pesanti che per caricarli sulle
spalle occorrevano altri due lavoratori che li sollevassero,