Di seguito alcune parti del diario scritto dal gruppo di Trento nel corso del viaggio in Tanzania di Luglio.
Partiamo da Iringa alle ore
7.30, dopo aver acquistato farina e zucchero per la Primary School. Affrontiamo
una strada sterrata con buche. Molte sono le persone che camminano lungo la
strada; indossano vestiti multicolori e si recano alla messa. Le moto, le bici e
le teste delle donne sono anche mezzi per il trasporto di merci (legna, sacchi
di farina e taniche di acqua). Ad un certo punto l’ambiente diventa verde sia
per le coltivazioni come granoturco, piselli, patate, sia per la vegetazione
che cresce nei boschi (eucalipti, pini con aghi lunghi e sottili). Arriviamo a
Bomalang’ombe alle 10.30 per assistere alla Messa: molto commovente la
partecipazione della popolazione al rito, con balli e canti, il parroco che sta
in mezzo alla chiesa durante la predica e ci invita a presentarci alla
comunità.
Dopo aver detto ognuno il nostro nome cantiamo la canzone “Se sei felice tu lo sai” e la gente segue entusiasta i nostri movimenti. Anche fuori dalla chiesa c’è grande accoglienza per la nostra venuta, in particolare quella moltitudine di bambini che ci seguirà costantemente. Al pomeriggio visitiamo il villaggio di Bomalang'ombe. Siamo sempre circondati da uno stuolo di bambini sorridenti, a cui facciamo un sacco di foto. La gente è ben disposta, ci saluta, qualcuno si presenta. Conosciamo il villaggio con le loro case (differenti tra loro ma dignitose), i negozi, i bar. Boma è un villaggio grande ma con le case distanziate e tanto verde. Ricordiamo le voci del villaggio, le risate e a volte i canti che venivano intonati: c’è molta socialità e comunicazione in questo paese. Si cena con i buoni manicaretti di Pelesi. Verso le 21 la luce scompare e noi scopriamo un cielo incredibilmente stellato: è un sogno !!!!! Ci ricordiamo anche l’aria assai frizzantina che ci ha fatto indossare qualche . .. coperta.
Dopo aver detto ognuno il nostro nome cantiamo la canzone “Se sei felice tu lo sai” e la gente segue entusiasta i nostri movimenti. Anche fuori dalla chiesa c’è grande accoglienza per la nostra venuta, in particolare quella moltitudine di bambini che ci seguirà costantemente. Al pomeriggio visitiamo il villaggio di Bomalang'ombe. Siamo sempre circondati da uno stuolo di bambini sorridenti, a cui facciamo un sacco di foto. La gente è ben disposta, ci saluta, qualcuno si presenta. Conosciamo il villaggio con le loro case (differenti tra loro ma dignitose), i negozi, i bar. Boma è un villaggio grande ma con le case distanziate e tanto verde. Ricordiamo le voci del villaggio, le risate e a volte i canti che venivano intonati: c’è molta socialità e comunicazione in questo paese. Si cena con i buoni manicaretti di Pelesi. Verso le 21 la luce scompare e noi scopriamo un cielo incredibilmente stellato: è un sogno !!!!! Ci ricordiamo anche l’aria assai frizzantina che ci ha fatto indossare qualche . .. coperta.
La
mattina seguente visitiamo la scuola elementare. E’ un’accoglienza molto
emozionante: lungo i bordi della strada una moltitudine di bimbi, in divisa
azzurra e con in mano un ramoscello di foglie profumate, ci accoglie cantando.
Poi ogni gruppo mostra la loro danza e tutti cantano con le loro voci
squillanti. Visitiamo la scuola, composta da classi che arrivano anche a 60
alunni ma tutti silenziosi e ubbidienti. Vediamo aule spoglie con il pavimento
in terra battuta o in cemento con buchi, i bambini hanno banchi in legno come
quelli di 60 anni fa da noi. […].
Ci
immergiamo subito nella savana giallastra e brulla, subito incontriamo un
branco di iene con la preda uccisa da poco, ci spostiamo e scorgiamo tre
leonesse sdraiate tra l’erba: maestose
ma disposte ad accettare la nostra presenza , scorgiamo poi una mamma facocero
con due piccoli, questi non desiderano stare nelle nostre vicinanze ma si
lasciano fotografare. Proseguiamo nello spostamento, guadiamo il fiume quasi
secco e chi troviamo? All’ombra di un cespuglio, sentiamo nel silenzio totale
lo scricchiolio della ossa di una preda sotto i denti di quattro ghepardi. E’ bello il ghepardo, ben
mimetizzato, con quel muso rigato di nero, ma sempre attento e sul chi va là.
Poco lontano dai ghepardi c’è un numeroso branco di bufali neri, possenti e con
le corna ricurve. Per ultimo scopriamo ben camuffati due giovani leoni, maschio
e femmina, che si fanno avvicinare, ma sono nervosetti: fiutano l’aria per
cacciare.
[…]Verso
le 19 arriviamo ai Tourist Bandas: piccolo villaggio fatto di tukul con il
tetto di paglia e le pareti in lamiera, molto spartani, senza elettricità, ma a
contatto con la natura. Mentre andiamo a dormire, accompagnate dal ranger incontriamo
due elefanti che mangiano dai cespugli vicino alle nostre bandas. Durante la
notte è assolutamente vietato uscire, in caso di bisogni fisiologici urgenti si
devono usare i secchi. Bello comunque il posto in riva al fiume con il verso
degli ippopotami durante la notte.
A
Zanzibar vediamo un isola ricca di verde con palme altissime, alberi di mango,
banani, tamarindi e anche baobab con le foglie verdi. Un mare dai colori
fantastici. Accogliamo la ricchezza di quest’isola con l’acquisto di una serie
di frutti per il pranzo: ananas, banane rosse, mango, papaya, arance succose, lichi
e il “dorian” frutto grosso, verde e spinoso che troveremo nauseante e
puzzolente. Conoscenza di Mussa responsabile degli Union Baech Bungalows e
finalmente arriviamo nelle nostre stanze in riva a questo meraviglioso mare con
la spiaggia bianca. Pomeriggio rilassante con bagno e sole: l’acqua è pulita e le
onde ti portano via. Sulla spiaggia
molti sono i ragazzi che ti offrono souvenir, massaggi ed escursioni. Il
turismo di massa è arrivato anche qui. Scopriamo un bar-ristorante che cucina
piatti a base di pesce. Sarà nostro punto di riferimento per la cena in riva al
mare, con ottimo pesce come barracuda, king- fish e dorado…. Ci sbizzarriamo
con le foto del tramonto. Finalmente la temperatura ci aggrada perché è mite e
ventilata.
[…]Dopo
colazione si parte in barca per visitare l’atollo di Mnemba. L’acqua del mare è
cristallina, con colori che ti riempiono gli occhi, in lontananza vediamo le
onde frangersi contro la barriera corallina. Nelle vicinanze dell’atollo
facciamo snorkeling con maschera e boccaglio vedendo una miriade di pesci colorati, alcuni solitari altri in
branchi, avvistiamo anche delle stelle marine, ricci, coralli, insomma un fondale
da vedere. Si torna con la barca verso la costa e si attracca vicino ad una
spiaggia bianca, ma ombreggiata da palme e piante verdi. E’ un po’ avventuroso raggiungerla
poiché il mare è abbastanza grosso. Si pranza con barracuda al cartoccio, riso
e verdura. Ottimo!!! Si fa ritorno usando solo la bella vela latina ed è
emozionante ascoltare il rumore delle onde che fanno impennare la barca e
dondolare noi.
E’
stata una vacanza indimenticabile che ci ha fatto vivere emozioni forti per il
sorriso dei bambini, per il rapporto cordiale e disponibile dei tanzaniani, per
la belle cose viste, per il mare incantevole e anche per la positiva
interazione tra il nostro gruppo formato da persone grandiose!!!!
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