Abbiamo appena ricevuto da Wajir alcune storie che raccontano il
buon esito raggiunto dalle attività generatrici di reddito promosse tra gli
anziani del Centro. Il tono della comunicazione inviataci è giustamente pieno di
orgoglio. I volontari e gli operatori del Centro Diurno per Anziani di Wajir
stanno lavorando in un contesto durissimo. Alle difficoltà legate alle promozione
di attività agricole e produttive in una zona siccitosa e desertica come quella
di Wajir, si è aggiunto il clima di insicurezza e di violenza derivante dai
continui attentati degli Shabaab, i fondamentalisti somali impegnati senza
sosta a destabilizzare il Kenya.
Queste storie di successo rappresentano motivi di soddisfazione assolutamente fondamentali per andare avanti in condizioni ambientali così complicate.
La prima storia è quella di una nonna del centro, che ad
Agosto 2011 ha beneficiato di una somma per stabilire un piccolo punto vendita
presso il suo quartiere. Le vendite sono andate bene da subito, e la sua
famiglia ha cominciato a beneficiare di una piccola ma costante fonte di
reddito.
Il nipote, accortosi che effettivamente in quella zona c’era domanda di generi vari di consumo, ha deciso di investire insieme alla nonna nella realizzazione di un negozio più grande. Tutta la famiglia è grata verso il Centro per il prestito di cui ha potuto beneficiare, che gli ha consentito di realizzare un investimento sicuro ed un’attività che ora impegna diversi membri della famiglia.
Il nipote, accortosi che effettivamente in quella zona c’era domanda di generi vari di consumo, ha deciso di investire insieme alla nonna nella realizzazione di un negozio più grande. Tutta la famiglia è grata verso il Centro per il prestito di cui ha potuto beneficiare, che gli ha consentito di realizzare un investimento sicuro ed un’attività che ora impegna diversi membri della famiglia.
La seconda storia è quella di un’altra nonna utente del
Centro, che ha scelto di investire il piccolo prestito nella coltivazione di un
orto. In un contesto in cui il cibo non è ancora un diritto garantito per tutta
la popolazione, l’agricoltura rappresenta una vera e propria garanzia di
sopravvivenza. Sfortunatamente nel 2011 le colture sono state irreversibilmente
danneggiate dalla siccità. Reinvestendo però alcuni dei profitti ottenuti
grazie alla coltivazione del suo orto e grazie ad un’ulteriore prestito da
parte del Centro sotto forma di semi e piantine la nonna ha potuto ricominciare
un’attività che ha sempre dimostrato essere redditizia.
Ci sono poi i casi di anziani che hanno deciso di
investire i proventi di un’attività, come la vendita della legna da ardere, in
un’altra, come la realizzazione di un punto vendita. Oppure situazioni in cui
la vendita di prodotti generici di consumo (saponette, fiammiferi, sale, ecc) è
stata abbandonata per specializzarsi in un settore specifico. E’ il caso di una
nonna che ha dedicato il suo negozio alla vendita esclusiva di sementi e
prodotti per l’agricoltura.
Non è però tutt’oro quello che luccica. Alcuni anziani
beneficiari del progetto hanno visto i loro animali uccisi dai predatori
notturni, oppure altri sono stati derubati dell’incasso o dei prodotti presenti
nel loro punto vendita. Gli esempi positivi sono però decisamente superiori a
quelli negativi, e danno la forza e l’entusiasmo per proseguire nello sforzo di
nutrire e medicare gli anziani non autosufficienti, ma anche quello di
stimolare gli anziani ancora in grado di provvedere a sé stessi a iniziare un’attività
che garantisca a loro e alle loro famiglie una possibilità in più per vivere
dignitosamente.
M.L.
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