mercoledì 29 luglio 2009

Annalena

Non pretendo di raccontare chi era Annalena Tonelli. Il web è pieno di materiale e chiunque può raccogliere tutte le informazioni che cerca.
Tuttavia questo post ha l'ambizione di colmare una grave lacuna, e cioè la difficilissima reperibilità di contributi video su Annalena. I due filmati che seguono sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità più di quanto possano esserlo il centro storico di qualche sperduta cittadina od un monumento costruito mille anni fa.
In entrambi i filmati Annalena parla di sè e del suo lavoro. Non esiste modo migliore di comprendere la sua opera che sentirla raccontata dalla sua voce.

Il primo è un video in inglese disponibile si www.stoptb.org


Il secondo raccoglie alcuni momenti di un evento tenutosi il 30.06.2003 organizzato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dal Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo.


M.L.

giovedì 9 luglio 2009

Il Cinema di Bomalang'ombe

La nostra società ci ha abituato a considerare normali e scontati molti servizi che in realtà sono assolutamente impensabili per la maggior parte della popolazione di questo pianeta.
Energia elettrica, acqua e bagni in casa, l'automobile, la televisione, strade asfaltate, ospedali e pronto soccorso, la nettezza urbana, supermercati ed ogni genere di negozi a portata di mano sono la base della nostra esistenza e non riusciamo a concepire una vita priva di tutto questo. In molti altri luoghi la gente ha sempre vissuto e continua a vivere con pochissimo, e per queste popolazioni è difficilmente concepibile una vita con tutte queste straordinarie comodità.
Ciò che ci stupisce immediatamente è la constatazione che si può essere allegri e sorridenti anche senza possedere tante cose o tanti soldi; vivere a contatto con questa realtà così diversa aiuta così ad interrogarci su cosa sia veramente essenziale e cosa invece accessorio. Il rischio che si corre è però quello di pensare che le persone che non hanno nulla siano in senso assoluto più felici di noi occidentali viziati e depressi. Infatti è innegabile che un contadino della Tanzania che andasse in visita in un paese europeo o nordamericano se potesse deciderebbe di contornarsi più che volentieri dell'opulenza occidentale rinunciando alla propria essenzialità e sobrietà. Spinola, un amico tanzaniano, al ritorno dal suo primo viaggio in Italia, ha usato queste parole: "Voi italiani siete un popolo molto vicino a Dio".
Occorre quindi evitare di idealizzare qualunque società e mantenere uno sguardo critico sul proprio stile di vita, qualunque esso sia.
Mia moglie ed io abbiamo condotto nel 2008 un esperimento di trasferimento di servizi accessori da una società (la nostra) ad un'altra (quella del villaggio di Bomalang'ombe). All'interno del Centro Sociale del villaggio, a sua volta uno fra i servizi messi a disposizione dall'ONG per cui lavoravamo, abbiamo organizzato un cinema. Con un investimento modesto, un proiettore ed un lettore dvd, abbiamo iniziato a proiettare film e documentari a fronte del pagamento di una cifra simbolica per l'ingresso. Il ricavato doveva contribuire ad autofinanziare le attività del Centro rivolte alle donne del villaggio.
Il pomeriggio della "prima" abbiamo scelto la proiezione de "il re leone" ed invitato a titolo promozionale e gratuito i bambini del villaggio. Il successo è stato clamoroso. In tutto il villaggio erano presenti non più di cinque televisori, per cui la maggior parte dei bambini assisteva per la prima volta ad un cartone animato. Le reazioni sono state le più disparate, ed in generale i bambini hanno strillato, riso e rumoreggiato per tutto il film. Per tutta la durata della proiezione siamo stati assaltati da una folla oceanica di marmocchi, tanto che ogni due minuti dovevamo interrompere la visione per far entrare i nuovi arrivati e sfollare i bambini che non resistevano più all'afa ed all'atmosfera asfittica che si era creata in sala.



Dopo questa partenza col botto tuttavia non siamo più riusciti a replicare il successo di pubblico, ed abbiamo pensato che il motivo principale fosse il costo, seppur modesto, del biglietto. Solamente in un'altra occasione abbiamo riempito la sala. E' stata la vigilia di Pasqua, con la proiezione di "la Passione di Cristo". Tutte e tre le chiese del villaggio (luterana, cattolica ed evangelica) hanno sponsorizzato l'evento ed abbiamo dovuto addirittura replicare la proiezione il giorno seguente.
Quando il cinema ha cominciato ad essere un peso in termini di tempo e di impegno, abbiamo scelto un ragazzo, Siasa, e gli abbiamo affidato la gestione dell'attività concordando come pagamento il 20% degli incassi. Mai decisione fu più azzeccata. Essendo legato lo stipendio agli incassi, Siasa proiettava il cinema tre volte alla settimana mostrando due film di seguito.
Siasa inoltre ci ha anche aperto gli occhi sui contenuti che la gente apprezzava di più. Noi abbiamo immaginato il cinema come mezzo per fare cultura e trasmettere valori, per cui le nostre scelte ricadevano su film come "Hotel Rwanda", "The last King of Scotland", "The blood diamond", ecc. L'esigenza era però quella di sostenere l'attività e pagarsi uno stipendio, per cui Siasa ha decisamente virato verso generi più "popolari", proiettando i film di Schwarzenegger, Stallone, Bruce Lee, Steven Seagal, Van Damme e le terribili telenovela nigeriane. Senza dimenticare poi le serate all'insegna del calcio. Ha proiettato talmente tanto i gol dei mondiali del 2006 da consumare il dvd!
Risultato: grandi incassi e ritorno del pubblico ad affollare la sala.
Ben presto però alcuni nodi sono venuti al pettine. Il proiettore era una tecnologia troppo sofisticata e delicata per quell'ambiente, per cui dopo alcuni mesi si è danneggiato. Fortunatamente il cinema guadagnava per cui siamo riusciti a dotare il Centro Sociale di una grande televisione, la più grande che il villaggio avesse mai visto.
I nostri controlli sulla regolarità dei lavori sono andati via via scemando, e questo ha permesso a Siasa di arrotondarsi lo stipendio e la percentuale. Le donne ci hanno dato l'allarme e Siasa ha ricevuto un ultimatum a rispettare i termini dell'accordo. Purtroppo il ragazzo aveva perso ormai la sua innocenza e trovandosi in un ambiente di sole donne si è trasformato in un bullo appropriandosi sempre di più di spazi non suoi. Alla fine Siasa è stato allontanato ed al momento della nostra partenza il cinema cercava un nuovo operatore.
Crediamo che questa esperienza possa essere utile a chi volesse ripetere questo esperimento, sottolineando che le nostre sensazioni in merito a questa iniziativa sono assai positive. La gente ha bisogno di spazi di aggregazione ed un cinema può essere una soluzione come un'altra per trascorrere le serate insieme senza bisogno di ubriacarsi con qualche intruglio artigianale.
L'impatto poi che un cartone animato determina sulla fantasia dei bambini è impagabile.
Passeggiando per le strade tra i villaggi abbiamo scovato alcuni segnali dell'influenza del nostro piccolo cinema sull'immaginario collettivo. Vi proponiamo un paio di fotografie assai emblematiche.


M.L.